COMUNICATO STAMPA
Maggio 2012
“Non ci sottraiamo ai sacrifici, siamo consapevoli che il Paese
non può uscire dalla crisi senza l’impegno di tutti.
Ma ciascuno deve fare la propria parte”
“L’impegno
richiesto dal Governo per superare la profonda crisi in cui versa il Paese
evidenzia gravi carenze di equità nella ripartizione dei sacrifici fra le
diverse categorie sociali, scarsa attenzione ai criteri della sostenibilità e
della ripartizione in funzione delle singole capacità contributive, inadeguata
attenzione agli aspetti sociali della vita dei cittadini”.
Questo il
commento del documento politico del CUPLA _ Coordinamento Unitario Pensionati
Lavoro Autonomo promosso dalle otto sigle di rappresentanza dei pensionati
FIPAC-Confesercenti, 50&PIU’ Confcommercio, CNA Pensionati, ANAP
Confartigianato, FNPA Casartigiani, Sindacato Pensionati Confagricoltura,
Federpensionati Coldiretti e Associazione Pensionati CIA _ rispetto la manovra
del Governo Monti. che, forse proprio per la sua vocazione “tecnica”, dimostra
grandi difficoltà a calarsi nella realtà delle famiglie, degli svantaggiati,
degli anziani e dei giovani.
Alla luce
delle suddettte considerazioni il CUPLA_ chiede al Governo di intervenire sulle
seguenti questioni di fondamentale interesse:
una efficace azione di salvaguardia del potere d’acquisto delle
pensioni da attuarsi attraverso la revisione del paniere ISTAT per la
rivalutazione dei trattamenti, l’aggancio delle pensioni alla dinamica
salariale e la neutralizzazione del drenaggio fiscale
la eliminazione di tutte le discriminazioni tra lavoro
dipendente e lavoro autonomo: assegni familiari, accesso al pensionamento,
quattordicesima mensilità etc., anche perché con il calcolo contributivo per
tutti e con l’aumento delle aliquote contributive per i lavoratori autonomi,
trattamenti differenziati non sono più giustificabili.
una più equa redistribuzione dei carichi fiscali e delle
risorse, al tempo stesso combattendo con estrema determinazione ogni forma
di evasione, di lavoro nero, di abuso, di rendita parassitaria. Si propone di
cominciare con la detassazione parziale o totale delle tredicesime,
riducendo la pressione fiscale sui redditi fissi. Nel contempo è necessario ampliare
la NO TAX AREA per gli anziani.
la reintroduzione dell’IMU (o ICI)
sulla prima casa deve essere corretta, distinguendo i possessori della sola
casa di abitazione dai multiproprietari, legando l’imposta agli altri redditi
posseduti, escludendo da essa gli anziani a basso reddito che abitano in case
grandi perché vi hanno allevato i figli, gli anziani e/o disabili ricoverati
permanentemente in case di riposo.
la eliminazione dei previsti aumenti dell’IVA, specie se sulle
aliquote ridotte, in quanto fanno fare un ulteriore balzo al costo della vita,
che si ripercuote soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione.
la
revisione degli interventi assistenziali che deve essere occasione per fare un
po’ di pulizia sugli abusi e per razionalizzare la materia; infatti non sono
accettabili limitazioni di diritti legittimi sanciti dalla Costituzione o
smantellamenti del welfare pubblico.